lundi 15 mars 2010

Damning

"Mi avvicino ancora e Caravaggio in quel momento si svolta: è ansimante e molto sofferente; mi guarda, mi riconosce e scoppia a piangere: "Sto morendo, Magdalena, solo e abbandonato da tutti". Mi siedo accanto a lui e provo ad accarezzargli il viso, ma lui si ritrae; lo rassicuro: "Non morirai, vedrai. Sento la vita che mi sfugge via, il dolore è cosi forte che non riesco a provare nessun sentimento", mi risponde. "Ma io non mi riferivo a questo". Lui mi guarda senza capire, allora io mi volto e lo chiamo ...

Caravaggio mi guardo e mi ringrazia con gli occhi gonfi di lacrime di goia; poi mi chiede di promettere di far diventare Michelangelo un pittore. Io annuisco sorridendo, non posso fare diversamente: lui presto morirà, forse già domani. Non so come raccontero la storia di Caravaggio a suo figlio, e non so se riusciro mai a raccontargli tutto: gli narrero un po' per volta tutte le vicende, come se appartenessero ad una favola o ad una leggenda. In fin dei conti, tutta la vita di Caravaggio è stata una leggenda." Porto Ercole, luglio 1610.
Andrea Nao, "Le prostitute di Caravaggio", Epilogo, Schena Editore, 2007. and Michelangelo Merisi da Caravaggio (1606), Emmaus, Pinacoteca di Brera (Sala XXIX), Milan.