"Mi avvicino ancora e Caravaggio in quel momento si svolta: è ansimante e molto sofferente; mi guarda, mi riconosce e scoppia a piangere: "Sto morendo, Magdalena, solo e abbandonato da tutti". Mi siedo accanto a lui e provo ad accarezzargli il viso, ma lui si ritrae; lo rassicuro: "Non morirai, vedrai. Sento la vita che mi sfugge via, il dolore è cosi forte che non riesco a provare nessun sentimento", mi risponde. "Ma io non mi riferivo a questo". Lui mi guarda senza capire, allora io mi volto e lo chiamo ...
Caravaggio mi guardo e mi ringrazia con gli occhi gonfi di lacrime di goia; poi mi chiede di promettere di far diventare Michelangelo un pittore. Io annuisco sorridendo, non posso fare diversamente: lui presto morirà, forse già domani. Non so come raccontero la storia di Caravaggio a suo figlio, e non so se riusciro mai a raccontargli tutto: gli narrero un po' per volta tutte le vicende, come se appartenessero ad una favola o ad una leggenda. In fin dei conti, tutta la vita di Caravaggio è stata una leggenda." Porto Ercole, luglio 1610.
Andrea Nao, "Le prostitute di Caravaggio", Epilogo, Schena Editore, 2007. and Michelangelo Merisi da Caravaggio (1606), Emmaus, Pinacoteca di Brera (Sala XXIX), Milan.
Andrea Nao, "Le prostitute di Caravaggio", Epilogo, Schena Editore, 2007. and Michelangelo Merisi da Caravaggio (1606), Emmaus, Pinacoteca di Brera (Sala XXIX), Milan.